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RFId e NFC: molti pensano che le due sigle rappresentino tecnologie diverse mentre in realtà stiamo parlando sempre di lettura in radio frequenza della memoria di un chip.

RFId sta per Radio Frequency Identification, ovvero sia identificazione in radio frequenza e cioè lettura della memoria di un chip attraverso un segnale radio; NFC sta per Near Field Communication, ovvero sia comunicazione di prossimità: la tecnologia è stata messa a punto per leggere lo stesso contenuto vicino; quindi si potrebbe dire che la NFC è un sotto insieme della tecnologia RFId.

Le due sigle sono nate invece per distinguere al meglio i campi di applicazione che in effetti sono piuttosto diversi. Il campo di applicazione della RFId è molto ampio e trasversale: la troviamo nel controllo accesso (badge, ticketing), nell’industria, per il controllo di avanzamento produzione, nella logistica di magazzino dei trasporti, nei servizi per la raccolta dei rifiuti e in molti distanza di un oggetto è un valore aggiunto. La NFC nasce più recentemente con l’obiettivo principale di realizzare carte di pagamento sicure, che possano essere lette solo con un atto volontario di chi le possiede, posizionandole a contatto con un lettore.

Questa esigenza ha finalmente spinto i produttori d smartphone a mettere in commercio apparecchi dotati della tecnologia di lettura NFC , ora reso finalmente disponibile anche da Apple ( che con l’iPhone 6 ha aperto definitivamente la strada al suo impiego.

Con la lettura NFC, oltre ai pagamenti, si apre un mondo di opportunità per far parlare gli oggetti con i propri smartphone.
Oggi con una semplice APP sul nostro smartphone possiamo conoscere leggendo i tag NFC la provenienza di un prodotto, la sua originalità e la sua data di scadenza, possiamo veicolare un messaggio promozionale mirato, possiamo comunicare le istruzioni per il suo smaltimento corretto e molte altre informazioni ancora.

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